Perché non bisogna avere paura delle manipolazioni articolari

L’osteopata manipola le articolazioni con delle tecniche chiamate HVLA (High Velocity Low Amplitude)  che sono note poiché la loro esecuzione si accompagna spesso a suoni assimilabili ad un “crack” (il fenomeno della cavitazione articolare).

La cavitazione è quel fenomeno per cui in un liquido si ha la formazione di cavità piene del vapore del liquido stesso o di gas eventualmente disciolti.

L’osteopata, attuando una leggera pressione, permette alla bolla di gas di implodere.

Le HVLA rappresentano una minima parte del trattamento osteopatico, di solito il 5%; questa percentuale dipende però molto dall’osteopata stesso e dall’approccio che preferisce utilizzare.

Le manipolazioni ad alta velocità non sono assolutamente dolorose, ma vanno effettuate su pazienti che non presentino controindicazioni a riguardo quali fratture, osteoporosi di grado elevato e condizioni infiammatorie acute come ad esempio l’artrite reumatoide ecc.

E’ proprio per questo motivo che la prima visita dall’osteopata è di importanza fondamentale.

La tecnica va effettuata in sicurezza e con consapevolezza. Essere consci del tipo di trattamento è fondamentale, perché se un paziente non vuole farsi manipolare è molto probabile che si irrigidisca e di conseguenza la tecnica non otterrà l’effetto sperato, anzi, è probabile che possa insorgere dolore poiché la manipolazione è stata effettuata con la muscolatura in tensione.