Personal Trainer: lo studio dietro il programma di allenamento personalizzato

Quando si inizia un percorso con un nuovo cliente è importante non solo stilare una semplice lista di esercizi da effettuare, ma anche raccogliere una serie di dati personali per poter adattare e personalizzare il programma sia agli obiettivi che alla condizione del nostro assistito.
Il coach quindi conoscerà la persona dal vivo e gli sottoporrà una serie di domande volte a raccogliere i suoi dati personali, oltre ad indagare il suo attuale stato di salute.

L’anamnesi consiste nel:

1. Determinare l’obiettivo del cliente ed eventualmente ridimensionarlo a realtà, questo perché spesso le persone non si rendono conto che per raggiungere il loro scopo servono tempo ed impegno.

2. Indagare lo stato di salute ed eventuali segni e sintomi (come dolori articolari o vertigini dopo uno sforzo) che possono suggerirci patologie a livello dell’apparato cardiovascolare, respiratorio oppure problematiche di natura osteo-muscolare. Naturalmente non si tratterà di improvvisarsi medici, tutt’altro; bisogna tutelare il cliente ed anche se stessi a livello legale. In quest’ottica sarà fondamentale assicurarsi che il cliente sia in possesso del certificato medico di idoneità rilasciato da una struttura sanitaria abilitata.

3. Effettuare un Report Fotografico attraverso una semplice fotografia frontale, posteriore e laterale da cui oltre ad estrapolare importanti informazioni sull’eventuale disallineamento delle curve del rachide ci indica dove la persona tende ad accumulare grasso ed eventuali gruppi muscolari carenti, aspetti su cui dovremo focalizzarci per redigere l’allenamento personalizzato.

4. Misurare le circonferenze corporee attraverso un comunissimo metro da sarta andando a rilevare i principali distretti muscolari e confrontandone così i progressi ad ogni nuova misurazione (che può avvenire alla fine di ogni mesociclo oppure trimestralmente).

5. Nel verificare la mobilità articolare e la flessibilità muscolare valutando la mobilità di quelle articolazioni deputate al movimento piuttosto che alla stabilità, al fine di poter svolgere i movimenti ad ampiezza di completo evitando infortuni muscolari.

TEST OVERHEAD SQUAT

Si valuta l’esecuzione a corpo libero dell’overhead squat, osservandolo frontalmente, posteriormente e lateralmente il quale può fornire utili informazioni sulla capacità coordinativa, di flessibilità e mobilità generali.

Dopo aver raccolto questi dati sensibili, se non ci sono controindicazioni, si può preparare il programma personalizzato ed iniziare ad assistere la persona nel suo percorso allenante; se si presenta un cliente con problematiche che non si è in grado di trattare, si interpellano altri professionisti come nutrizionisti e fisioterapisti con i quali si collabora.