Le differenze tra il fisioterapista e l’osteopata

In questo articolo andremo a vedere le differenze che intercorrono tra il fisioterapista e l’osteopata, due figure professionali entrambe utilissime per la nostra salute.

Partiamo da una macro differenza che divide nettamente la cura del paziente: l’approccio della medicina ufficiale, di cui fa parte la fisioterapia, e quello della medicina alternativa, di cui fa parte l’osteopatia. Ovviamente entrambe le medicine mirano alla salute del paziente.

Il fisioterapista si occupa di riabilitazione in senso stretto. Quando una persona subisce un trauma, per via di un incidente, di un movimento errato durante l’allenamento, di un intervento chirurgico, ecc., si preoccupa di aiutarlo a recuperare la funzionalità dell’arto o della parte del corpo che è stata danneggiata. Inoltre, il fisioterapista aiuta il paziente a ridurre svariati sintomi algici più o meno localizzati, concentrandosi sulla risoluzione del problema, facendo così scomparire il sintomo nel più breve tempo possibile, ma anche l’atteggiamento che lo causa ad esempio quando il problema è una postura sbagliata. Per fare questo utilizza come primo strumento le mani, per poi aiutarsi anche con le terapie fisiche (laser, tecar, ultrasuoni, magnetoterapia, ecc.). Il fisioterapista, quindi, è un riabilitatore.

L’osteopata, invece, si preoccupa del benessere più complessivo del soggetto che prende in cura. Dall’osteopata si può andare per qualsiasi patologia: è poi un problema del bravo operatore, attraverso un’ottima conoscenza dell’anatomia e fisiologia umana ed un’attenta anamnesi, capire quale sia la vera causa della patologia. In genere ci si rivolge ad un osteopata per problemi di schiena, per dolori cronici trattati già con farmaci ma mai scomparsi, o anche per dolori acuti sopraggiunti apparentemente senza nessuna causa precisa. Un esempio semplice che si può fare è quello del dolore cervicale. Quando accusano dolori alla cervicale le cause scatenanti possono essere molteplici: il malessere, per esempio, potrebbe essere causato da problemi di masticazione, della vista, o addirittura da problemi digestivi e diaframmatici. Per capire quale sia la vera causa del dolore è necessario l’intervento dell’osteopata, che con il solo ausilio delle mani punta non solo a far sparire il malessere in sè, ma aiuta il corpo nei suoi processi di autoguarigione al fine di riacquistare armonia ed equilibrio.

In osteopatia esistono, per adesso, circa una decina di approcci (tra i più conosciuti: strutturale, biodinamico, fasciale, cranio-sacrale, ecc.). Ogni operatore di solito sceglie quello che più si confà ai propri fabbisogni terapeutici o alla propria scelta professionale.

Nessuna delle due professioni è la più importante, né la più indispensabile. Bisogna valutare sempre caso per caso e decidere cosa sia meglio per il singolo. Una buona collaborazione tra queste due figure, così come con tutte le figure mediche, è alla base della salute del paziente.