Epicondilite laterale o gomito del tennista.

L’epicondilite laterale è un’infiammazione dolorosa dei tendini che collegano i muscoli dell’avambraccio alla parte esterna del gomito (epicondilo laterale). Questa condizione è nota anche come gomito del tennista, considerato che il tennis è l’attività sportiva che espone a maggior tensione le strutture muscolo-scheletriche interessate dal disturbo.

L’epicondilite laterale è spesso determinata da un sovraccarico funzionale, cioè da un uso eccessivo e continuato del gomito, ed è tipica dei soggetti che, a causa di particolari attività sportive o professionali, sono costretti a ripetere determinati movimenti.

In particolare, il gomito del tennista è una tendinopatia inserzionale: il processo flogistico interessa l’inserzione dei muscoli epicondilei estensori dell’avambraccio, che originano dall’epicondilo laterale del gomito (localizzato in prossimità della sporgenza ossea nell’estremità inferiore esterna dell’omero). Il gomito del tennista è causato dunque da un’infiammazione a carico dei muscoli e dei tendini che si inseriscono nell’epicondilo laterale e che sono responsabili dell’estensione del polso o delle dita della mano.

In principio, il dolore associato all’epicondilite laterale interessa soltanto i tendini, soprattutto quando si compiono movimenti di estensione del polso contro una resistenza, e tende ad aumentare con le attività che richiedono il coinvolgimento dei muscoli nell’arto interessato. Con un abuso protratto nel tempo, la manifestazione dolorosa può irradiarsi lungo l’avambraccio e persistere anche a riposo, determinando la progressiva riduzione della funzionalità di mano, polso e gomito.

Tra i sintomi dell’epicondilite laterale troviamo:

  • Dolore e gonfiore localizzati sulla parte esterna del gomito, in corrispondenza dell’epicondilo laterale;
  • Dolore nella parte esterna dell’avambraccio, appena sotto il gomito (in corrispondenza dei muscoli epicondilei che si innestano sull’epicondilo laterale). Il dolore può anche irradiarsi lungo l’avambraccio verso il polso e nella parte posteriore della mano;
  • Forza nella presa debole e dolorosa, anche mentre si stringono tra le mani piccoli oggetti, relativamente pesanti;
  • Peggioramento del dolore con i movimenti del polso, in particolare con l’estensione e i movimenti di sollevamento;
  • Rigidità mattutina.

Il gomito del tennista è una condizione autolimitante, ciò significa che tende alla guarigione spontanea con il riposo. Tuttavia, il dolore può durare diverse settimane o mesi ed in tal caso alcuni trattamenti possono aiutare ad alleviare i sintomi e ad accelerare il recupero. Il trattamento convenzionale (non chirurgico) risulta avere successo in circa l’80-95% dei pazienti.

Il fisioterapista, valuta l’area coinvolta nell’infiammazione, andando ad analizzare quale muscolo è maggiormente doloroso. Si valuta anche il movimento che dà maggiore dolore, ed eventualmente se vi è una corrispondenza a livello cervicale, per poterla trattare direttamente.

Sul problema si può intervenire attraverso il massaggio manuale, il trattamento dei trigger point, l’uso del kinesio taping, il laser ad alta potenza, la tecarterapia, le onde d’urto e gli esercizi di rinforzo e di stretching che vanno eseguiti tutti i giorni dal momento in cui l’infiammazione si riduce.