5 errori da non commettere in palestra

In questo articolo andremo ad analizzare alcuni degli errori tipici che si commettono nel momento in cui si inizia un percorso di allenamento in palestra.

1. Non essere costante: per ottenere dallo sport tutti i suoi benefici, è indispensabile eseguirlo con costanza. Chi non è abituato all’allenamento ed ha bisogno di risvegliare il proprio corpo dal torpore della pigrizia e della vita sedentaria, può farlo gradualmente purché mantenga una certa frequenza nell’appuntamento con lo sport. Si può iniziare da esercizi blandi e poco impegnativi per poi aumentare l’intensità dello sforzo e della frequenza. La scelta dello sport deve essere quanto più possibile stimolante, in modo da non perdere subito la motivazione nonostante la stanchezza fisica, ricordandosi che i benefici tratti da un esercizio continuativo e costante sono, a lungo termine, molto più importanti della fatica spesa.

2. Non incrementare i carichi: il sovraccarico progressivo è alla base dei miglioramenti. Il vero obiettivo dell’allenamento deve essere andare in palestra e fare qualcosa in più dell’ultima volta. Una serie in più. Una ripetizione in più. Un kg in più. Solo così, alternando gli stimoli, si avranno risultati in termini di forza e ipertrofia. Questo è un principio che vale sia per gli uomini, sia per le donne. Lavorare con i sovraccarichi è un ottimo modo per rafforzare i muscoli, ma la possibilità che diventino più grandi dipende dalla quantità di testosterone contenuta nel nostro corpo, quindi, le donne che hanno paura di diventare troppo mascoline possono stare tranquille perché le probabilità di arrivare ad avere lo stesso fisico di un uomo sono davvero basse.

3. Fare sempre gli stessi esercizi: l’allenamento produce risultati in quanto crea degli stimoli di adattamento per il nostro organismo, stimoli che a loro volta inducono ad una risposta compensativa. Questo principio è sempre valido, qualsiasi qualità si cerchi di migliorare, in quanto a stimoli diversi seguiranno risposte di adattamento diverse. L’allenamento in cui si ripetono sempre gli stessi esercizi, nello stesso ordine, con il medesimo numero di serie e ripetizioni, magari anche sempre con lo stesso carico, finisce con il perdere sempre più efficacia, in funzione di sempre minori effetti stimolanti sul corpo. Ecco l’importanza di evitare l’adattamento all’allenamento e di dare sempre nuove e diverse “scosse” al fisico con continue, anche se minime, varianti modificando gli esercizi o l’ordine in cui si eseguono, il numero delle ripetizioni e i carichi, i tempi e i recuperi.

4. Non fare stretching: la capacità di contrarsi, propria dei muscoli, è direttamente proporzionale alla loro capacità di allungarsi, in altre parole più un muscolo è capace di allungarsi più è capace di contrarsi, più è capace di contrarsi, più è capace di sviluppare forza.
In seguito al riconoscimento che la medicina sportiva ha dato allo stretching, per quanto riguarda la sua indiscutibile efficacia nella prevenzione delle malattie osteo-articolari e degli infortuni e nella terapia riabilitativa, sono nate numerosissime tecniche che, pur proponendo lo stretching come elemento base, si differenziano sostanzialmente nell’approccio, che può essere globale (es. metodo Mézières) o analitico (es. stretching statico, statico attivo, dinamico, ecc…).

5. Trascurare il recupero: se tra un set e l’altro non ci si riposa abbastanza i muscoli non recuperano completamente e la forza finisce per risentirne. Se invece ci si ferma per un periodo di tempo troppo lungo, il battito cardiaco rallenta e l’intensità dell’allenamento diminuisce eccessivamente. Rispettare i tempi di recupero tra una serie e l’altra è molto difficile e richiede molta concentrazione, soprattutto in un ambiente così pieno di distrazioni come la palestra. Se si vogliono ottenere dei risultati concreti, bisogna tenere d’occhio il cronometro tra una serie e l’altra e, incredibilmente, la seduta di allenamento diventerà breve ed intensa.