Frattura della caviglia: l’importanza della riabilitazione

Una caviglia “fratturata” è una caviglia rotta. Ciò significa che una o più delle ossa che compongono l’articolazione della caviglia sono rotte. Una caviglia fratturata può variare da una frattura semplice di un solo osso, che non impedisce di camminare, alla frattura di diverse ossa, che addirittura forzano la caviglia fuori posto (lussazione). Più ossa nella caviglia si rompono, più questa diventa instabile e più la frattura è grave. In questo genere di traumi si possono rompere anche i legamenti. I legamenti della caviglia tengono le ossa della caviglia e dell’articolazione in posizione.

La frattura si manifesta sotto forma di dolore acuto alla caviglia, gonfiore localizzato, ematomi, ridotta mobilità della caviglia e impossibilità o difficoltà a camminare.

La caviglia è un’articolazione detta in carico cioè sostiene tutto il peso del corpo. Per questo quando si frattura l’obiettivo sarà quello di farla guarire con i suoi pezzi nella perfetta posizione in cui era prima di rompersi.

Nella maggior parte dei casi, le fratture sono la conseguenza di un trauma ad alta velocità dovuto ad una caduta accidentale durante la vita quotidiana, il cammino o la pratica sportiva, una distorsione dovuta ad una torsione o rotazione della caviglia come succede tipicamente durante gli sport ad alto impatto come il calcio o il rugby.  In genere, se la frattura non è scomposta, è sufficiente stare a riposo e immobilizzare la caviglia, tramite gessatura o tutore, per almeno 5-8 settimane. Ai pazienti inoltre, si consiglia l’utilizzo di stampelle per evitare l’appoggio a terra.

L’intervento chirurgico è necessario in caso di infortunio grave, ossia quando i frammenti ossei sono distanti oppure ostacolati nell’avvicinamento. A seguito dell’intervento sono previsti l’immobilizzazione della caviglia e l’uso delle stampelle.
Le tempistiche di ripresa variano in base alla tipologia di intervento e alle condizioni del paziente: solitamente sono necessarie diverse settimane per un recupero completo (12/20 settimane).

La fisioterapia è un passaggio fondamentale: dopo il periodo di riposo e l’immobilizzazione forzata, il piede e la caviglia potrebbero risultare gonfi, rigidi, deboli e doloranti. In queste circostanze seguire un ciclo di sedute fisioterapiche è fondamentale per:

  • rinforzare la muscolatura dell’arto inferiore nel suo complesso;
  • ristabilire la corretta mobilità articolare della caviglia e di eventuali altre limitazioni dell’arto inferiore coinvolto;
  • riprendere la deambulazione corretta e la massima funzionalità compatibilmente con il livello pre-infortunio e le richieste funzionali del soggetto.

A volte può essere necessario ricorrere a terapie fisiche antalgiche, ma fondamentalmente la terapia prevede un percorso riabilitativo completo di:

  • trattamento manuale di mobilizzazione;
  • trattamento di eventuali aderenze che possono formarsi sul tessuto cicatriziale post-intervento;
  • esercizi di mobilità e propriocezione.